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LTS-60 è un apparecchio elettromedicale utilizzato nella laserterapia a scansione.
La Laserterapia applicata alla fisioterapia a scopo terapeutico consiste nell’utilizzare gli effetti prodotti dall’energia elettromagnetica generata da due sorgenti di luce laser. Va ricordato che il raggio LASER (“Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”, cioè “Amplificazione della luce per mezzo di emissione stimolata di radiazione”) è essenzialmente un fascio luminoso, le cui caratteristiche principali risiedono nella monocromaticità (come dire che viene emessa una sola frequenza luminosa, a differenza della luce cui siamo abituati che è sempre ad ampio spettro) e nella coerenza geometrica (ovvero, proprio grazie alla caratteristica precedente, si riescono a generare fasci laser con angoli di apertura molto piccoli, tipicamente per le applicazioni medicali nell’ordine di uno o due mRad).Da queste due caratteristiche deriva il fatto che con una luce laser si riescono ad ottenere facilmente densità di potenza molto maggiori che con sorgenti luminose tradizionali, e questo fatto, oltre ad essere stato sfruttato in vari campi industrali, spaziali e militari, viene da diversi anni utilizzato anche in campo medico, pur se con diversi ambiti applicativi.
Si distingue, infatti, il cosiddetto “power-laser” (che genera principalmente effetti di foto-evaporazione e reazioni foto-chimiche: un esempio per tutti è il bisturi-laser) dai “mid-laser” e “soft-laser” (che hanno esclusivamente effetto biostimolante).
Le altre versioni, invece, (dalla LTS-05 alla LTS-20) dato che impiegano diodi laser la cui emissione cade nell’infrarosso, necessitano di luce guida (visibile) che è implementata con l’uso di un diodo laser che emette luce rossa.
Dato che queste versioni presentano potenze del fascio di lavoro notevolmente superiori (“mid-laser”), va sempre ricordato che, anche se le modalità di azione sono simili alla versione di minor potenza, a queste potenze l’effetto termico non è più completamente trascurabile (specie se si adotta l’emissione continua con piccole deflessioni), per cui è richiesta particolare attenzione da parte dell’operatore nel dosaggio di energia (che dipende dalla combinazione di percentuale della potenza massima, frequenza di ripetizione degli impulsi, area di scansione del fascio).
Il principale motivo che spinge alla adozione di potenze di lavoro maggiori è comunque è la maggior rapidità della azione terapeutica, ed in definitiva l’abbreviazione dei tempi di trattamento.
Livello e caratteristiche della emissione dell’LTS-60 – Laser di Potenza a Scansione
Il Fisiocomputer LTS – Laser di Potenza a Scansione emette, in tutte le sue versioni, un fascio laser a scansione, cioè che viene deflesso automaticamente da una coppia di specchietti posti al suo interno in prossimità della apertura laser presente posteriormente.
La versione LTS-00 utilizza un tubo He-Ne che emette una potenza di 5 mW (continua nel tempo e non regolabile in intensità) ad una lunghezza d’onda di 633 nM e con una divergenza di 1 mRad.
Le versioni IR, invece, utilizzano tutte un diodo laser che genera il fascio-guida alla lunghezza d’onda di 635 nM, con una potenza di 5mW.
Il fascio di lavoro è invece ottenuto da un array di diodi laser che emettono alla lunghezza d’onda di 808 nM (infrarosso).La potenza massima emessa varia dai 500 mW continui della versione LTS-05 ai 2 W continui della versione LTS-20. Per il Laser di lavoro possono essere regolati sia la potenza di picco (da 0 al 100% della nominale) che la modalità di emissione, selezionabile tra continua ed impulsata (in questo caso da 1 a 5000 Hz, con duty cycle regolabile dal 5% al 95% con passi del 5%).
Occorre ricordare che le versioni LTS-00 ed LTS-05 sono Laser di Classe 3B.
Invece le altre due versioni LTS-10 ed LTS-20 sono Laser di Classe 4.
Modalità di erogazione del fascio Laser
Per tutte le versioni il fascio viene deflesso automaticamente sia in senso “verticale” (ovvero nella direzione di “profondità” dell’apparecchiatura) che in senso “orizzontale” (ovvero in direzione laterale). Per ciascuna delle due deflessioni, che sono contemporaneamente operative, sono regolabili da parte dell’operatore sia il posizionamento assoluto del fascio che l’ampiezza di scansione.
La velocità di deflessione è fissa per il verticale (ed è tale per cui anche impostando la massima ampiezza l’occhio umano percepisce una linea continua, e quindi la frequenza risultante è sempre superiore alla frequenza di fusione della retina, generalmente stimata in 16 Hz) e regolabile per l’orizzontale (questa volta su valori molto più bassi, in modo che la frequenza risultante è sempre tale da far percepire il movimento laterale della linea verticale). La velocità di scansione orizzontale è regolabile tra 0,25 e 2 rad/Sec (il che equivale all’incirca ad un intervallo dei tempi di scansione orizzontale variabile da uno ad otto secondi per la massima deflessione).
Il fascio Laser può uscire dalla apertura posteriore entro un angolo solido contenuto nel limite orizzontale di 60° (+30° rispetto all’asse centrale) e nel limite verticale di 55° (da 30° a 85° di alzo rispetto alla verticale al suolo). All’interno di questo angolo solido i limiti di regolazione per le deflessioni vanno da 0° al massimo teorico (dipendente dall’apertura Laser). Se entrambe le regolazioni di ampiezza sono impostate sul minimo (0°) la scansione si riduce ad un punto fisso.
Punti di forza
- Emissione a 6 Watt continui o pulsati
- Assoluta precisione nelle zone da trattare
- Tempi di trattamento estremamente ridotti
- Protocolli specifici per le patologie trattabili
- Maggiore stabilità e precisione dovuta alla mancanza di manipolo
- Nessuna parte sporgente
Trattamenti
- postumi da traumi
- artralgie reumatiche
- miositi e poliartriti
- sciatalgie lombaggini
- epicondiliti
- distorsioni
- gonalgie
- tendiniti
- tenosinoviti
- stiramenti muscolari
- borsiti, entesiti
- artrosi